Berlusconi era del tutto morto e sepolto. Grillo, in una sola mossa – nessun appoggio a niente – lo ha risorto, ha spaccato il Pd avviandolo ad un ruolo comprimario prima del dissolvimento, e ha riconsegnato il Paese nelle sue mani. In più, molto probabilmente (mo forse fortunatamente no) ci becchiamo D’Alema al Quirinale, ipotesi che solo a pensarci mi fa venire l’orticaria. E per finire: se si vota – perché si vota, fra l’altro scommetto ancora con il Porcellum – ci teniamo l’unto di Arcore di cui sopra per almeno altri cinque anni: un incubo, grazie a un comico di strada e ai suoi giullari parlamentarini da operetta e da strapazzo. Bentornati (con i piedi per terra e con i sogni infranti nel giro di poche settimane) in Italia!