Questa mattina, verso le 9. Mia suocera Olga: “Allora ragazzi, io scendo“. Igea, mia moglie: “No, mamma, da sola non puoi. Hai la schiena che ha dei problemi da quattro mesi, e poi la salita è troppo ripida quando torni. Ci andiamo insieme, con la macchina“. Olga: “Ma così mi ammoscio, va a finire che non mi muovo più!“. Igea: “Se almeno ti mettessi il busto, invece di strillare e picchiare i piedi per terra, ogni volta che te lo dico…“. Olga: “Quello non lo porto proprio per niente: è peggio di un cilicio!“. Igea: “E allora devi aspettare noi, così andiamo in macchina insieme a prendere i giornali e a bere il caffè, dai…“. Olga: “Ho capito: devo farmi una ragione del fatto che questo è il principio della mia vecchiaia…“. Mi intrometto: “Allora faccio una proposta: scendo io a piedi con Olga, tu prendi la macchina, in paese facciamo una passeggiata, prendiamo i giornali e il caffè insieme e poi ci riporti a casa“. Olga: “Così va bene” e poi, durante la discesa, stretta al mio braccio: “Tiziané, Igea non capisce che così mi fa diventare vecchia prima del tempo, e non la posso nemmeno contraddire perché è mia figlia, sennò poi si arrabbia e non va bene“. “Hai ragione, ci vuole pazienza in casi del genere. Tu sopporta, vedrai che passa…“. “Ci provo“.
Per chi non avesse letto su Facebook le puntate precedenti o fosse sfuggito finora, sappia che mia suocera Olga compie novant’anni fra quattro mesi, e ha una testa più dura di un fisico che è (quasi) d’acciaio. E io, quanto le voglio bene.