Tiziano Marelli
Sono nato a Milano nel 1955, quindi posso definirmi – con qualche forzatura – un “maturo digitale”, anche se tutt’ora può capitarmi di evidenziare qualche pecca relativa al doveroso aggiornamento che dev’essere continuo rispetto alla conoscenza di quest’ambito specifico: sono certo che mi si possa capire, e magari perdonare.
Ho due figli avuti dal primo matrimonio, Michele e Stefano, ormai adulti. Nel 2000 ho conosciuto la mia attuale moglie, Igea, che ho sposato cinque anni dopo: un regalo inaspettato che devo proprio alla rete, e credo di poter affermare di essere sentito dal primo momento a lei “connesso” per l’eternità.
Alla mia città sono legato in maniera indissolubile, anche se ho provato a “lasciarla” per trasferirmi a Roma nel 2006, essenzialmente per continuare nella mia più che quarantennale professione (la descrivo in altra parte di queste pagine), ma anche per provare a cambiare totalmente la ruota della mia vita staccandomi da abitudini che considero ormai troppo consolidate e routinarie. Cinque anni li abbiamo passati lì, poi altri sette ancora nel Lazio in un paese della Sabina, Nerola, a circa quaranta chilometri dalla capitale, dove mia moglie ha una grande casa di famiglia che era più vicina al suo lavoro. L’abbiamo ristrutturata, ho anche comperato un uliveto producendo un olio di ottimo qualità (attività che continua anche ora, soprattutto per i tanti amici che me lo richiedono) e poi ho (abbiamo) avviato un b&b, “La Fontana di Pietra”, in alcuni locali di quel nostro palazzetto, posto nel bel mezzo del centro storico di uno dei borghi medievali più belli del nostro Paese, a due passi da un castello imponente che risale alla casata degli Orsini. Chiunque abbia avuto la ventura di essere nostro ospite e venirci a passare dei giorni – molti erano già nostri amici, o lo sono poi diventati – ha poi descritto il soggiorno in modalità talmente positiva da renderci orgogliosi per il servizio offerto.
In tutti quegli anni trascorsi “in trasferta” abbiamo vissuto insieme alla mia amatissima suocera Olga, che nel tempo è diventata un personaggio conosciuto grazie ai post che le dedicavo quei quotidianamente su Facebook: la chiamavano via Skype anche dal Sudamerica per conoscerla, tanto era diventata “una di famiglia” per molti dei miei contatti. Tutto è continuato proprio finché Olga non è stata con noi finché ci ha lasciato – con grande dolore – a 94 anni, ed è solo allora che abbiamo deciso di tornare alla base, anzi: appena poco distante, a Peschiera Borromeo.
Siamo qui dal 2018, e così un altro capitolo della nostra vita è avviato, felicemente anche in questo caso. Così, dopo una pausa troppo prolungata ho deciso di ridare vita a questo sito, nella certezza di poter fornire supporto rispetto ad un back ground maturato in tanti anni di scrittura a chiunque sentisse l’esigenza di un ausilio in tal senso. Nello stesso tempo continuerò a mettere qui, nero su bianco, i miei pensieri ogni qualvolta mi si presenti l’occasione di voler rendere comune sensazioni, fatti di vita vissuta e opinioni personali sugli argomenti più disparati. Per questo ho anche deciso di aggiornare i testi accumulati nel periodo di “latitanza” da questo spazio che erano rimasti nei miei appunti oppure che avevo pubblicato sui social, ripromettendomi d’ora in poi di considerare questo strumento d’ora in poi (e di nuovo) il contenitore primario dei miei “pensieri”.
Nell’attesa di essere contattato per ogni possibile suggerimento personalizzato, mi considero soddisfatto per avervi (ri)trovato, nella speranza di evitare in futuro altri momenti di pausa prolungata, foriera solo di pesantissimo black out sociale: la pandemia ha già prodotto abbastanza danni alla condivisione degli accadimenti umani perché si debba continuare a vivere in questa sorta di “deserto della solitudine” che questo incredibile e inaspettato periodo della vita di ciascuno di noi ci ha visto costretti.
Quindi, se volete continuare questi viaggio insieme non mi resta altro che invitarvi ad un giro “esplorativo” nelle pagine che seguono.
Buona lettura!